Intonaci

INTONACI case ristrutturazione costruzione

ESECUZIONE INTONACI A REGOLA D’ARTE

L'intonaco è tradizionalmente una malta composta da una parte legante (indurente) che ingloba sabbia calcarea o silicea (di provenienza naturale o derivante da macinazione) dal diametro massimo di 2 millimetri. Gli intonaci possono innanzitutto disinguersi dal tipo di legante adoperato:

  • intonaco a base di calce, doe l'unico legante è la calce idrata;
  • intonaco calce-cemento, dve il legante è una miscela con calce idrata e cemento portland, con prevalenza di calce;
  • intonaco cemento-calce, dove il legante è una miscela con calce idrata e cemento portland, con prevalenza di cemento;
  • intonaco a base di gesso, dove il legante è esclusivamente gesso;
  • intonaco a base di argilla, dove l'unico legante è l'argilla.

L'intonaco, più correttamente detto corpo dell'intonaco forma un rivestimento compatto composto di più strati, ognuno con caratteristiche e funzioni diverse, che va a coprire la muratura con spessore generalmente compreso tra 1,5 e 2 centimetri; in casi particolari lo spessore può raggiungere anche i 10 centimetri.

Il primo strato a contatto con la muratura si chiama rinzaffo: esso ha il compito di ponte di adesione tra il corpo d'intonaco e la muratura; viene applicato in maniera non uniforme fino al rivestimento del 60-80% circa della muratura: con la sua granulometria grossolana crea delle zone ruvide che serviranno da aggrappante per gli strati successivi. Tra i vari strati dell'intonaco, il rinzaffo è quello che presenta le più elevate resistenze a sollecitazioni fisiche.

Il secondo strato è definito arriccio o intonaco grezzo, ha una granulometria media (circa 1,5 millimetri di diametro massimo) e viene applicato in spessori che variano da 1,5 a 2 centimetri, rivestendo così il ruolo di vero e proprio scheletro di tutto il sistema intonaco. Il suo principale compito è di uniformare la superficie delle murature, andando ad eliminare tutti gli eventuali difetti di planarità e verticalità, e, dato lo spessore, svolge la fuzione di barriera protettiva nonché di struttura portante per gli strati successivi (intonaco di finitura o sistema collante-piastrella).

L'ultimo strato, detto intonachino o intonaco cvile (la sua applicazione è generalmente definita stabilitura) ha generalmente due funzioni: proteggere l'intonaco e renderlo esteticamente gradevole. Ha una granulometria fine, di diametro massimo inferiore agli 800 micron, ed il suo spessore di applicazione è inferiore ai 3 millimetri. Nell'antichità quest'ultimo strato era solitamente realizzato con colorante, acqua e calce, mentre oggi vi sono numerose tipologie di pitture ed intonaci protettivi già rifiniti.